martedì 27 maggio 2014

Perchè l'assistenza è un'arte !!

Studiando la teoria della Nightingale, in tutti i suoi dettagli, notai questa sua citazione... 
L'assistenza è un'arte;e se deve essere realizzata come un'arte, richiede una devozione totale ed una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano il tempo dello spirito di Dio.E'una delle Belle Arti. Anzi, la più bella delle Arti Belle.

                                                                                                                    Florence Nightingale 

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/medicina-e-salute/frase-84766?f=a:12353>

UN BEL 30 con Lodeeeeeeeee :)

La prima soddisfazione per la realizzazione di questo blog l'abbiamo ottenuta!!
Il nostro impegno è stato premiato con un bel 30 e lode all'esame di informatica!
Alla grandeeeeeeeeee!!! Grazie Prof. :)

Gabry
Francy
Marty

domenica 25 maggio 2014

CHI E' L'INFERMIERE??

Chi è un infermiere?? Qualcuno forse la domanda se l'è posta, qualcun'altro, invece, non se lo sarà mai chiesto. In ogni caso, che dire, la definizione "tecnica" la si trova un po' ovunque sul web. Ma chi è davvero un infermiere??
Beh direi che lo sa solo chi veramente passa parte della sua giornata in corsia, tra pazienti, parenti, medici, FUT, terapie e malattie....
Tutti possono imparare ad essere infermieri, per quello ci sono i libri, i corsi e la pratica. Ma un vero infermiere lo riconosci a pelle! Un vero infermiere non è solo quello che sgobba sui libri per 3 anni, che tra tirocinio e lezioni fa le nottate per fare gli esami nel migliore dei modi, ma è colui che nonostante la stanchezza e i problemi è sempre pronto a regalare un sorriso e una parola giusta, un silenzio e una stretta di mano e che non si limita a dispensare pillole o punture.
Per essere un vero infermiere bisogna armarsi di tanta pazienza e tanta buona volontà perchè, purtroppo, si è costretti ad affrontare più sofferenza che felicità, si vedono più lacrime che sorrisi.
L'infermiere è colui che, forse, meglio di tutti può arrivare a comprendere il vero valore della vita, perchè si ritrova ad assistere ed aiutare persone di tutte le età e con i problemi più disparati e disperati.

Gabry

QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO

Studenti aspiranti infermieri il test d'ingresso per le immatricolazioni ai corsi per l'anno accademico 2014/15 è stato fissato per il 3 settembre. Cosa fare?
Prima di tutto, e purtroppo, passare l'estate a studiare. L'Alpha test è un ottimo libro, completo, semplice e sintetico. Poi decidere la destinazione, e appena sarà possibile, compilare il form d'iscrizione che troverete sul sito dell'Ateneo scelto. Non dimenticate la domanda per la borsa di studio, per la quale solitamente si fa richiesta entro agosto, non fate come me che non lo sapevo :(. Infine presentarsi il giorno del test e farlo nel migliore dei modi, sappiate che le domande vertono su logica, biologia, matematica e fisica e chimica. Facendo bene logica e biologia si ottiene già un bel punteggio. In ogni caso le informazioni dettagliate le troverete sul bando di concorso dell'Ateneo.
E allora... Buono studio e in Bocca al lupo :)

Gabry

LA DONNA NELLA STORIA DEL NURSING

Nell’universo variegato della pratica medica le donne hanno sempre svolto un ruolo di primo piano, costituendo una vera e propria “rete sanitaria” piuttosto fitta, in tutte le epoche e in tutti i luoghi. Questa capacità tipicamente femminile di occuparsi degli altri, di prestare loro cure ed assistenza, ha coinvolto nei secoli donne di tutti i generi, dalle contadine alle religiose, dalle nobili alle scienziate. In tutte le tradizioni e le culture la storia della medicina nasce con le donne e da loro passa poi agli uomini. E’ come se una sorta di archetipo del “curare” vedesse la luce in un ambito matriarcale per poi svilupparsi in quello patriarcale.
Così è anche per l’ontogenesi dell’essere umano che vive, è nutrito e curato per nove mesi e per altri ancora da un utero e da un corpo femminile, prima di entrare in contatto con una figura maschile. Da sempre infatti è la donna che si è occupata dell’assistenza: come madre nei confronti dei propri figli, come moglie nei confronti della famiglia, come infermiera nei confronti della comunità. Concretamente, da sempre, le donne hanno fatto propria la tendenza ad alleviare le sofferenze, a nutrire il corpo e l’anima con tutto quanto la natura offre nel suo generoso grembo. Sono sempre state loro a conoscere le erbe, le pietre, a mescolare gli elementi per farne medicamenti validissimi centinaia di anni prima che nascesse la scienza medica.Il patrimonio di queste donne era immenso;un patrimonio culturale di cui qualcosa è arrivato fino a noi e che ancora qualche donna, nel silenzio, contribuisce a tramandare. vorrei sostenere che l’assistenza INFERMIERISTICA ha avuto, in tutte le sue forme, una radice comune: la saggezza popolare caratterizzata dalla profonda conoscenza della natura e dei suoi cicli e dalla corretta interpretazione di segni e sintomi ancor prima che questi fossero analizzati e spiegati dal sapere accademico.Il motivo che mi ha portato ad affrontare questo argomento è l’interesse per l’aspetto antropologico della professione infermieristica, spesso poco considerato o sottovalutato, con lo scopo di riportare alla luce verità spesso taciute, indagando nell’inconscio collettivo, in ciò che è rimasto di una tradizione tramandata il più delle volte oralmente, da madre a figlia e che ancora oggi sopravvive ai progressi della medicina, della scienza e della società in generale.L’evoluzione della professione infermieristica, con il riconoscimento dell’autonomia professionale e del percorso universitario, ha raggiunto finalmente l’importanza che ha sempre meritato, ma non bisogna prescindere quello che sta alla base dell’essere una helping profession: l’aspetto storico, simbolico e arcaico che ci ha condotto fino a qui.Ritengo che sia importante indagarne le più profonde radici e ripercorrerne il travagliato cammino, per potersi migliorare continuamente e per comprendere non solo il lato tecnico e teorico di una professione tanto difficile e complessa, ma soprattutto quello umano, quello che ci fa affrontare ogni giorno persone diverse, con culture e conoscenze differenti dalle nostre.Ho cercato di intraprendere un viaggio alle origini dell’assistenza infermieristica non fermandomi alle grandi teoriche come la Nightingale o la Henderson, pur se fondamentali e importanti, ma andando ancora più a ritroso nel tempo.Se si fa risalire la nascita del nursing moderno al 1860, anno in cui venne fondata a Londra da Florence Nightingale la prima scuola per infermiere, è anche vero che la pratica del nursing è antica quanto l’umanità.Io sono andata a cercare cos’era il nursing prima di allora, chi potevano essere le prime vere infermiere della storia e su quali basi fondavano il loro sapere.A mio avviso erano già da ritenersi infermiere le medichesse della Scuola Medica Salernitana, erano infermiere le streghe,erano infermiere le levatrici,erano e sono da ritenersi infermiere ancora oggi le guaritrici delle nostre campagne o dei paesi di montagna.Tutte queste figure hanno sempre assolto i doveri che la professione infermieristica moderna richiede: la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria, in maniera non scientifica, con fare empirico e con mezzi semplici e inusuali, andando per tentativi ed errori o per intuizione, mescolando spesso religione, magia e superstizione alla saggezza, e alle poche conoscenze mediche, ma sempre in un rapporto stretto e diretto con il corpo e le evoluzioni della vita.Il mio intento è quindi dimostrare che la medicina popolare è alle origini delle cure e dell’assistenza infermieristica, ricercando le fonti storiche e bibliografiche che mi hanno permesso di formulare tale ipotesi e cercando di scoprire il trait d’union che lega la medicina popolare antica e moderna all’attuale assistenza infermieristica. 


Fonte : ricerca nel web

Martina